Un affascinante atlante che raccoglie 111 mappe provenienti da tutto il mondo e da diverse epoche storiche, offrendo una prospettiva unica sulla geografia, l'antropologia e la diversità culturale. Un invito a ripensare il nostro posto nel mondo attraverso visioni alternative del territorio.
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Per millenni, la geografia è stata uno strumento di potere, utilizzato per definire e controllare il territorio. Ma esiste un'altra geografia, una "controgeografia", fatta di immaginazione, creatività e alterità, capace di generare visioni e invenzioni sorprendenti.
"Terre che non sono la mia" di Matteo Meschiari è un atlante unico nel suo genere, che raccoglie 111 mappe provenienti da tutto il mondo e da diverse epoche storiche, dalla Groenlandia all'Australia, dalla Cina all'Amazzonia, dall'arte paleolitica a quella contemporanea.
Queste mappe non sono semplici rappresentazioni cartografiche, ma veri e propri strumenti per esplorare il mondo da prospettive diverse, per conoscere l'altro e per sognare l'altrove. Ci invitano a riflettere sul nostro posto nel mondo, a ripensare il concetto di territorio e a scoprire la ricchezza e la varietà delle culture umane.
Attraverso queste 111 mappe, Meschiari ci accompagna in un viaggio affascinante alla scoperta di mondi inesplorati, di culture millenarie e di visioni alternative del mondo. Un libro imperdibile per chi ama la geografia, l'antropologia, la storia e, soprattutto, per chi è curioso di scoprire le mille sfaccettature del nostro pianeta.