The Pilgrim, Their God and the King of My Decrepit Mountain [VINYL]

Un viaggio epico attraverso paesaggi mitici

Tapir!, un gruppo di sei elementi di South London, presenta il loro album di debutto, "The Pilgrim, Their God and the King of My Decrepit Mountain". Questo album è un viaggio fantastico, una favola folk che dipinge un quadro delicato di una spedizione epica attraverso paesaggi ondulati e mari tempestosi, forse anche fermandosi per un breve periodo in paradiso lungo il cammino.

Un'esperienza multisensoriale

Tapir! è spesso visto indossare i loro eccentrici copricapi in cartapesta rossa, e attraverso i loro numerosi sforzi artistici di accompagnamento, che si tratti di opere d'arte ambigue o video ambiziosi, Tapir! presenta un'impresa multidisciplinare progettata per attirarti nel "Nether", un mondo meraviglioso di colline erbose ed esseri misteriosi dal naso lungo.

Un album concettuale

Con l'album concettuale ormai in gran parte un ricordo del passato, sostituito da canzoni singole mescolate nelle playlist di streaming, è rinfrescante sedersi per un'esperienza completa, e una che è progettata per essere consumata nel suo complesso. Ognuno dei tre atti, i primi due dei quali sono usciti come EP separati l'anno scorso, si apre con una breve introduzione parlata di Kyle Field dell'atto californiano Little Wings, le cui parole sono accompagnate da un paesaggio sonoro vivido progettato per avvolgere l'ascoltatore nell'ambientazione.

Un viaggio di scoperta

L'album segue una struttura in tre atti, raccontando la storia di un viaggiatore solitario, una creatura rossa ambigua conosciuta come "The Pilgrim", in un viaggio attraverso un paesaggio mitico di foreste inquietanti, mari tempestosi e montagne impietose popolate da bestie, uccelli feriti ed eidoli idealizzati. Una favola fantastica e fuori dagli schemi, portata avanti dalle voci nitide e sentite di Gray e dalle melodie istintive e idiosincratiche della band, il progetto a volte sembra l'equivalente musicale dei dipinti di Henry Darger, Henri Rousseau o Philip Guston.

Un'esperienza coinvolgente

L'album è ricco di riferimenti alla mitologia e alla religione, eppure rimane saldamente radicato nella realtà. In effetti, se si ascoltasse il disco senza alcun contesto precedente, la storia in esso racchiusa potrebbe non essere immediatamente evidente. Ma nonostante sia un uovo difficile da sgusciare, il debutto di Tapir! è un pellegrinaggio peculiare che tutti dovrebbero cercare di intraprendere.