Un libro che racconta la storia di Tommie Smith e John Carlos, i due atleti che alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 alzarono il pugno guantato di nero in segno di protesta contro la discriminazione razziale. Un gesto che ha segnato la storia e che ancora oggi ispira la lotta per i diritti civili.
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Città del Messico, 16 ottobre 1968. Tommie Smith e John Carlos, atleti afroamericani, salgono sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi. Il loro gesto, un pugno chiuso guantato di nero alzato al cielo durante l'inno americano, diventerà una delle immagini simbolo della lotta per i diritti civili. Accanto a loro, Peter Norman, l'australiano che con una spilla al petto si unisce silenziosamente alla protesta.
La foto è celebre, ma la storia dietro quel gesto è spesso dimenticata. Lorenzo Iervolino, con un'attenta ricostruzione che mescola finzione letteraria e ricerca storica, riporta alla luce le vite di Smith e Carlos, segnate dalla segregazione razziale e dalla lotta per l'uguaglianza. Un racconto che si snoda tra gli anni dell'infanzia, la preparazione alle Olimpiadi e le conseguenze del loro atto di ribellione.
Trentacinque secondi ancora non è solo la storia di due atleti, ma anche un affresco dell'America degli anni '60, un periodo di grandi cambiamenti e profonde tensioni sociali. I linciaggi, gli scioperi, le figure di Malcolm X e Martin Luther King, l'ascesa delle Black Panthers, l'attivismo di Harry Edwards: un mosaico di eventi e personaggi che hanno plasmato la coscienza civile di un'intera generazione.
Smith, Carlos e Norman pagarono a caro prezzo il loro coraggio, con la squalifica dalle Olimpiadi e l'ostracismo della società. Ma il loro messaggio risuona ancora oggi, ricordandoci che la lotta per la giustizia e l'uguaglianza è una battaglia continua, un testimone da raccogliere e portare avanti. Un libro che invita alla riflessione e all'azione, per non dimenticare il sacrificio di chi ha lottato per un mondo più giusto.