Un diario crudo e toccante dalla voce di un giovane ufficiale durante la Prima Guerra Mondiale, che svela la tragica realtà della vita in trincea, la paura costante e la perdita di speranza. Censurato dal fascismo e riscoperto dopo la Seconda Guerra Mondiale, è una potente denuncia dell'orrore bellico e un invito alla riflessione sulla fragilità umana.
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"Trincee. Confidenze di un fante" di Carlo Salsa è un'opera intensa e toccante che offre uno sguardo diretto e senza filtri sulla realtà della Prima Guerra Mondiale. Attraverso gli occhi di un giovane ufficiale, il lettore è catapultato nel fango e nel sangue del fronte del Carso, vivendo in prima persona le sofferenze, le paure e le speranze dei soldati italiani.
Scritto sotto forma di diario, il libro narra i quindici mesi trascorsi da Carlo Salsa al fronte, tra il novembre 1915 e il periodo successivo. L'autore non risparmia dettagli crudi e realistici sulla vita in trincea, descrivendo le privazioni, la fame, il freddo, la costante minaccia della morte e l'assurdità della guerra.
Pubblicato per la prima volta nel 1924, "Trincee" fu presto censurato dal regime fascista a causa della sua rappresentazione antimilitarista e della sua critica alla retorica nazionalista. Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale il libro fu riscoperto e apprezzato per il suo valore letterario e storico, diventando un'opera fondamentale per comprendere la realtà della Prima Guerra Mondiale.
"Trincee" è molto più di un semplice diario di guerra: è una potente denuncia dell'orrore e dell'insensatezza della guerra, un invito alla riflessione sulla fragilità della vita umana e un monito contro la violenza e l'odio. È una testimonianza preziosa per non dimenticare il sacrificio di milioni di soldati che hanno combattuto e sono morti durante la Prima Guerra Mondiale.