Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione

Questo libro esplora il potere della narrazione nella costruzione dell'identità individuale, analizzando figure come Edipo, Ulisse, Orfeo e Sheherazade e mostrando come la narrazione, sia essa personale o altrui, influenzi la loro identità e il loro destino.

EAN: 9788832906950
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Tu che mi guardi, tu che mi racconti: un viaggio filosofico nella narrazione

"Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione" di Adriana Cavarero è un'opera che esplora il potere della narrazione nella costruzione dell'identità individuale. Attraverso un'analisi profonda e coinvolgente, Cavarero ci guida in un viaggio attraverso la storia della filosofia, della letteratura e della mitologia, svelando come la narrazione plasmi la nostra percezione di noi stessi e del mondo che ci circonda.

Un'indagine sull'unicità dell'esistenza umana

Il libro si basa sul concetto di unicità, elaborato da Hannah Arendt, per dimostrare come la narrazione sia fondamentale per comprendere la nostra identità. Ogni individuo, infatti, è un "sé narrante", immerso nell'autonarrazione spontanea della propria memoria. Attraverso i ricordi, le esperienze e le storie che ci raccontiamo, costruiamo un'immagine di noi stessi che è unica e irripetibile.

Personaggi mitologici e letterari come esempi di narrazione

Cavarero analizza figure come Edipo, Ulisse, Orfeo e Sheherazade, mostrando come la narrazione, sia essa personale o altrui, influenzi la loro identità e il loro destino. Edipo, ad esempio, scopre la sua vera identità solo attraverso la narrazione altrui, mentre Ulisse, pur conoscendo la propria storia, la comprende appieno solo grazie al racconto di un aedo cieco.

La narrazione come strumento di cura e di liberazione

Cavarero sostiene che la narrazione è un potente strumento di cura e di liberazione. Attraverso il racconto, possiamo esprimere la nostra unicità, connetterci con gli altri e dare un senso alla nostra esistenza. La narrazione, in particolare per le donne, può essere un modo per sfuggire alle definizioni e alle aspettative imposte dalla società e per affermare la propria identità.

Un libro che invita alla riflessione

"Tu che mi guardi, tu che mi racconti" è un libro che invita alla riflessione sulla natura della narrazione e sul suo ruolo nella nostra vita. Un'opera che ci spinge a interrogarci su chi siamo, come ci raccontiamo e come la narrazione plasmi la nostra identità.