Un romanzo ambientato in un'isola giapponese dove le lettere mai recapitate custodiscono storie di amori perduti e desideri inespressi. Ogni messaggio, come una bottiglia alla deriva, rivela il potere terapeutico della scrittura e la magia delle connessioni invisibili.
Awashima è un'isola nel mare interno di Seto, in Giappone, con una forma a elica e meno di centocinquanta abitanti. È un luogo fuori dal tempo, quasi non appartenesse a questo mondo, e proprio qui Laura Imai Messina ambienta il suo nuovo romanzo, Tutti gli indirizzi perduti.
Awashima è l'indirizzo che ha preso in carico tutti gli indirizzi perduti della terra. Qui vengono conservate tutte le lettere spedite a un destinatario irraggiungibile: un amore perduto eppure ancora presente, la ragazza che leggeva Kawabata su un autobus a Roma, l'inventore del fon, il giocattolo preferito d'infanzia, il primo bacio che tarda ad arrivare.
Ogni messaggio, come una bottiglia alla deriva, rivela il potere terapeutico della scrittura e la magia delle connessioni invisibili. Le lettere mai recapitate custodiscono storie di amori perduti e desideri inespressi. Sono parole lasciate andare alla deriva che non aspettano una risposta. Perché scrivere può curare, tenere compagnia, aiutarci a decifrare il mondo, o la nostra stessa anima.
Tutti gli indirizzi perduti è un romanzo felice, pieno d'incanto, sulla potenza della scrittura e sulla meraviglia che può nascere dalla fiducia nelle relazioni, anche quelle con gli sconosciuti. In un mondo in cui la tecnologia sembra aver sterilizzato le relazioni umane, Laura Imai Messina ci regala un'opera di rara bellezza.
La scrittrice riesce a incastrare sempre una storia a un luogo particolarissimo che si trova in Giappone. Scrittura bellissima che risulta facile e interessante, infatti ho divorato questo libro.
Autore | Laura Imai Messina |
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Editore | Einaudi |
Collana | Supercoralli |
Anno di pubblicazione | 2024 |
Genere | Narrativa |
Lingua | Italiano |
Numero di pagine | 240 |
Formato | Copertina rigida |