Un inverno freddissimo

Un viaggio nel cuore del dopoguerra: un romanzo che scalda l'anima

Immergetevi nell'inverno del 1946 a Milano, un periodo di ricostruzione e di speranza, ma anche di difficoltà e di incertezze. Le macerie della guerra sono ancora presenti, e la vita quotidiana è segnata da privazioni e sacrifici. In questo contesto, una famiglia numerosa trova rifugio in una vecchia soffitta, cercando di ricominciare da zero.

Un nucleo familiare unito dalla speranza

Camilla, la matriarca, è una donna forte e tenace, che si impegna a garantire un futuro ai suoi figli: Alba, la ribelle che sogna una vita agiata, Lalla, che aspira a diventare scrittrice, e Guido, che desidera calcare le scene come attore. Insieme a loro vivono anche il nipote Arrigo, musicista, con la moglie Milena, e Regina, vedova del partigiano Nicola, con la sua bambina neonata.

Un passato che torna a galla

La soffitta milanese, popolata dai fantasmi del passato, diventa un luogo di ritrovo per questa famiglia allargata, che cerca di superare le ferite della guerra e di costruire un futuro migliore. Ma il freddo, sia quello esterno che quello interiore, è sempre presente, e le loro vite sono segnate da distacchi, lutti e difficoltà.

Un inverno che porta alla rinascita

Nonostante le sfide, la famiglia trova la forza di andare avanti, spinta dalla speranza e dall'amore. Camilla, pur ferita dalle esperienze del passato, riscopre la sua forza e la sua indipendenza. Un inverno freddissimo è un romanzo che ci ricorda l'importanza della famiglia, della speranza e della resilienza, e ci invita a riflettere sul passato per costruire un futuro migliore.

Questo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1966, è stato candidato al premio Strega. Oggi, dopo più di quarant'anni, torna in libreria, inaugurando il progetto editoriale di nottetempo dedicato a Fausta Cialente.