Un mattino a Irgalem

Un viaggio nel cuore dell'Etiopia coloniale

"Uomo sbagliato, posto sbagliato, tempo sbagliato." È questo lo stato d'animo di Pietro, giovane avvocato e tenente nel Regio Esercito Italiano, quando nell'anno di disgrazia 1937 viene spedito in un'Etiopia fresca di conquista, ma tutt'altro che doma.

Il romanzo di Davide Longo ci catapulta in un'atmosfera cupa e opprimente, dove la bellezza selvaggia dell'Africa si scontra con la brutalità della guerra e la crudeltà del colonialismo italiano.

Un'avventura avvincente

Attraverso gli occhi di Pietro, il lettore si immerge in un mondo di intrighi, tradimenti e violenze, dove la linea tra giusto e sbagliato si fa sempre più labile.

Il romanzo è ricco di personaggi memorabili, come il misterioso Abuna, il capo tribù che si oppone al dominio italiano, e la bellissima e intrigante Azeb, che diventerà un punto di riferimento per Pietro in un mondo ostile.

Un'analisi profonda della storia italiana

"Un mattino a Irgalem" non è solo un romanzo di avventura, ma anche un'analisi profonda della storia italiana, che mette in luce le contraddizioni e le brutture del colonialismo.

Longo riesce a descrivere con grande realismo le condizioni di vita dei soldati italiani in Etiopia, la loro frustrazione e il loro senso di smarrimento in un contesto che non comprendono.

Un romanzo che vi terrà incollati alle pagine fino all'ultima riga, un viaggio emozionante e coinvolgente nel cuore dell'Africa coloniale.