In "Un punto di approdo", Hisham Matar esplora l'arte senese intrecciandola con la sua storia personale, offrendo una riflessione profonda sulla perdita, la speranza e la capacità dell'arte di curare le ferite dell'anima. Un viaggio intimo e toccante che invita il lettore a riscoprire la bellezza e il significato della vita.
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Immergiti nelle pagine di "Un punto di approdo" di Hisham Matar, un'esplorazione profonda e toccante dell'arte senese e della sua risonanza nella vita personale dell'autore. In questo libro, Matar intreccia magistralmente la sua storia familiare con la bellezza senza tempo dei dipinti e delle architetture di Siena, creando un'esperienza di lettura indimenticabile.
Nel 1990, alla National Gallery di Londra, il giovane Hisham Matar, segnato dalla scomparsa del padre, viene rapito dall'arte senese del XIII-XV secolo. Questo incontro iniziale si trasforma in un appuntamento che verrà onorato solo un quarto di secolo dopo, quando, provato dalla scrittura del memoir "Il ritorno", Matar decide di partire per Siena in cerca di conforto e ispirazione.
A Siena, Matar si immerge completamente nell'arte e nella cultura locale. Ammira la Madonna dei francescani di Duccio di Buoninsegna, gli affreschi del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti e il Paradiso di Giovanni di Paolo. Esplora le architetture della città, interagisce con i suoi abitanti e ne studia la storia. Attraverso i suoi occhi, Siena diventa un luogo di incontro tra passato e presente, tra arte e vita.
La flânerie di Matar si trasforma in un susseguirsi di incontri significativi. Piazza del Campo diventa un osservatorio privilegiato sulla vita, mentre il Davide con la testa di Golia di Caravaggio incarna il desiderio di comprendere il punto di vista dell'altro. L'ombra della Peste Nera si estende sulla cappella del Palazzo Pubblico, creando un parallelo con la Damasco di Ibn Battuta.
Nel suo viaggio, Matar scopre che ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide. Da questa consapevolezza nasce un sentimento di speranza, un invito a guardare al futuro con ottimismo e fiducia.