Un romanzo autobiografico che racconta la storia di due fratelli ebrei che fuggono dalla Francia occupata dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Un viaggio pieno di pericoli e incertezze, ma anche di speranza e coraggio.
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"Un sacchetto di biglie" è un romanzo autobiografico di Joseph Joffo, pubblicato nel 1973, che racconta la storia toccante della sua infanzia durante l'occupazione nazista in Francia. Il libro è un'opera di grande intensità emotiva, che descrive con delicatezza e realismo le difficoltà e le paure che i bambini ebrei hanno dovuto affrontare in quel periodo buio.
La storia si svolge a Parigi, dove Joseph e Maurice Joffo, due fratelli ebrei, vivono un'infanzia spensierata fino all'arrivo dei nazisti. La loro vita cambia radicalmente quando la Francia viene occupata e le persecuzioni contro gli ebrei si intensificano. Il padre, consapevole del pericolo, decide di mandare i suoi figli in un lungo viaggio attraverso la Francia, in cerca di un luogo sicuro.
Joseph e Maurice, ancora bambini, si ritrovano a dover affrontare un viaggio difficile e pericoloso, pieni di incertezze e paure. Lungo il cammino, incontrano persone gentili che li aiutano, ma anche persone crudeli che li mettono a dura prova. La loro innocenza e il loro coraggio li aiutano a superare le difficoltà e a mantenere viva la speranza di un futuro migliore.
"Un sacchetto di biglie" è un libro che ci ricorda l'importanza della speranza e della resilienza, anche nei momenti più bui. La storia di Joseph e Maurice è un monito contro l'odio e la discriminazione, e un'ode alla forza e alla dignità umana.
Questo romanzo è un'opera fondamentale per comprendere la storia dell'Olocausto e per riflettere sull'importanza della memoria e della lotta contro l'intolleranza. La sua lettura è consigliata a tutti, soprattutto ai giovani, per imparare dai tragici errori del passato e costruire un futuro più giusto e pacifico.