Un viaggio ironico e pungente attraverso l'Africa in trasformazione, osservata con occhio critico e un po' snob da Evelyn Waugh. Un libro che ci fa riflettere sulla natura del viaggio, sulla bellezza del mondo e sulla fragilità dell'uomo.
Evelyn Waugh, scrittore inglese noto per la sua ironia corrosiva e il suo stile elegante, ci porta in un viaggio attraverso l'Africa degli anni '50, un continente in piena trasformazione, in cui l'impero britannico sta lentamente svanendo e nuove realtà si affacciano all'orizzonte.
Waugh, con la sua solita leggerezza e arroganza, ci racconta le sue avventure in un'Africa che sta cambiando, osservando con occhio critico e un po' snob le persone e i luoghi che incontra. Non risparmia nessuno: bianchi, neri, gialli, musulmani, ebrei, francesi, americani, ma soprattutto i suoi connazionali.
Dalla costa orientale all'entroterra, Waugh ci guida attraverso un continente in bilico tra passato e futuro, tra la bellezza selvaggia e la decadenza del colonialismo. Mombasa, Aden, Zanzibar, Dar-es-Salaam, le due Rhodesie, il Grande Zimbabwe: ogni luogo è un'occasione per riflettere sulla storia, sulla cultura e sulle contraddizioni di un'Africa in fermento.
Con la sua scrittura brillante e tagliente, Waugh ci offre un ritratto ironico e pungente di un'epoca in cui il mondo stava cambiando. Un libro che ci fa riflettere sulla natura del viaggio, sulla bellezza del mondo e sulla fragilità dell'uomo.
Autore | Evelyn Waugh |
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Editore | Adelphi |
Lingua | Italiano |
Data di pubblicazione | 2024-11-05 |
Numero di pagine | 196 |
Formato | Copertina flessibile |
ISBN-13 | 9788845939181 |
ISBN-10 | 8845939189 |