Una modesta proposta per evitare che i figli degli Irlandesi indigenti siano di peso ai genitori o al Paese, facendone un beneficio per tutti

"Una modesta proposta" è una satira politica di Jonathan Swift che denuncia le condizioni di miseria in cui versa l'Irlanda a causa dello sfruttamento inglese. L'autore propone, con sarcasmo, di vendere i bambini irlandesi come cibo per i ricchi, per risolvere i problemi di povertà e sovrappopolazione.

EAN: 9788831722537
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Una satira pungente contro l'oppressione inglese

"Una modesta proposta" (1729), la più celebre satira in lingua inglese, fu composta da Jonathan Swift a sessantadue anni ma con il medesimo spirito provocatorio e politicamente scorretto dei suoi scritti giovanili. Questa volta a scuotere la "furibonda indignazione" dello scrittore satirico più scomodo del '700 sono le intollerabili condizioni di miseria in cui versa l'Irlanda a causa dello sfruttamento colonialista dei governanti inglesi.

Un'idea paradossale per risolvere la povertà

Con il linguaggio impassibile dei teorici dell'utilitarismo, l'anonimo autore del pamphlet propone la soluzione economicamente più vantaggiosa per capitalizzare la prolificità degli irlandesi: mettere in vendita i loro figli più grassi che, cucinati in vario modo, forniranno squisite pietanze ai ricchi. Si combatteranno così anche sovrappopolazione e disoccupazione, mentre i più poveri risparmieranno, contribuendo altresì al benessere economico dell'intera nazione.

Un'opera che denuncia l'iniquità sociale

I connazionali capirono perfettamente che il brutale sarcasmo non era diretto contro i derelitti e i mendicanti che riempivano le strade di Dublino, ma contro i politici inglesi e la loro spietata logica del profitto, e acclamarono Swift come patriota. Accomunato alla grande tradizione dissacratoria di Rabelais e Voltaire, questo classico della letteratura satirica imbastisce una parodia sconcertante e paradossale sull'iniquità delle discriminazioni sociali e sull'asservimento dell'etica al sistema economico.