Un'inchiesta cruda e spietata sulla condizione dei braccianti immigrati nel Sud Italia, sfruttati nei campi di pomodori. Un reportage narrativo che scava a fondo nelle dinamiche di un sistema marcio, dove lo sfruttamento del lavoro e la violenza sono all'ordine del giorno.
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"Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud" di Alessandro Leogrande è un'indagine cruda e spietata sulla condizione dei braccianti immigrati nel Sud Italia, sfruttati nei campi di pomodori della Capitanata. Un reportage narrativo che scava a fondo nelle dinamiche di un sistema marcio, dove lo sfruttamento del lavoro e la violenza sono all'ordine del giorno.
Il libro denuncia le condizioni di lavoro disumane a cui sono sottoposti i braccianti, costretti a turni massacranti per pochi euro al giorno, alloggiati in baraccopoli fatiscenti e vittime delle angherie dei caporali. Un sistema che si nutre della disperazione e dell'illegalità, dove i diritti umani vengono calpestati e la dignità delle persone annientata.
Leogrande non si limita a descrivere la realtà dei fatti, ma ne analizza le cause profonde, individuando le responsabilità di un sistema economico che premia lo sfruttamento e l'illegalità. Un'inchiesta che mette a nudo le complicità tra imprenditoria, politica e criminalità organizzata, svelando la "faccia nera" del nostro Paese.
"Uomini e caporali" è un libro scomodo, che ci costringe a confrontarci con una realtà che spesso preferiamo ignorare. Una testimonianza preziosa per non dimenticare le vittime dello sfruttamento e per denunciare un sistema che continua a perpetuare la schiavitù nel XXI secolo.