Un'analisi delle relazioni tra l'Impero Ottomano e l'Occidente attraverso il pensiero dei grandi intellettuali europei. Esplora come le percezioni sull'Islam abbiano influenzato i dibattiti europei su potere, religione e società, rivelando l'importanza di questo "nemico" nello sviluppo del pensiero politico occidentale.
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"Utili nemici" di Noel Malcolm esplora i tre secoli di interazioni culturali, politiche e commerciali tra l'Impero Ottomano e l'Occidente, offrendo una prospettiva inedita attraverso gli occhi dei grandi pensatori europei, da Machiavelli a Montesquieu. Il libro analizza come, dalla caduta di Costantinopoli nel 1453 fino al XVIII secolo, l'Impero Ottomano abbia suscitato un interesse quasi ossessivo in molti intellettuali europei.
Da un lato, si manifestava l'ostilità della cristianità verso l'Islam, dall'altro, emergeva una forte curiosità verso il sofisticato sistema sociale e politico che sosteneva il dispotismo orientale. Malcolm descrive l'interazione complessa tra Oriente e Occidente, rivelando come le percezioni sugli Ottomani e sull'Islam si intrecciassero con i dibattiti interni europei riguardanti il potere, la religione, la società e la guerra.
Nel pensiero dell'epoca, i nemici orientali non erano solo una minaccia, ma anche un'opportunità per stimolare discussioni che avrebbero contribuito allo sviluppo del pensiero politico occidentale. L'opera di Malcolm illumina come la figura dell'Impero Ottomano abbia agito da catalizzatore per la riflessione e l'evoluzione delle idee in Europa.