Vajont. La cronistoria

Un viaggio nella memoria del Vajont: Cronistoria di una tragedia annunciata

A sessant'anni di distanza, il disastro del Vajont continua a interrogare le coscienze. Questo libro, “Vajont. La cronistoria”, di Davide Serpagli, edito da Youcanprint, si propone di ripercorrere in modo rigoroso e documentato gli eventi che portarono a una delle più gravi catastrofi italiane del secondo dopoguerra.

Un'analisi dettagliata e cronologica

L'autore ci guida attraverso un percorso che inizia con i progetti iniziali e la realizzazione dell'impianto, per poi affrontare i primi dubbi e la successiva scoperta della frana. Vengono analizzate le decisioni prese, spesso controverse, e il tragico evento che sconvolse la valle del Vajont. Il libro non si ferma alla notte del disastro, ma prosegue con le successive attività di messa in sicurezza dell'area, la ricostruzione dei paesi distrutti, gli studi sulla frana, le azioni giudiziarie e le sentenze emesse.

Oltre le credenze popolari

Serpagli sfata alcune credenze popolari, chiarendo che la diga non crollò, ma che a cedere fu una grossa fetta di montagna, la cui massa, riversandosi nel lago sottostante, generò un'onda devastante che spazzò via interi paesi. Un'analisi puntuale che si basa su documenti e testimonianze dell'epoca.

Un libro per non dimenticare

“Vajont. La cronistoria” è un'opera fondamentale per chi desidera comprendere a fondo le cause e le conseguenze di questa immane tragedia. Un libro per non dimenticare, per onorare la memoria delle vittime e per riflettere sulle responsabilità che portarono al disastro. Grazie alle numerose immagini d'epoca, il lettore può immergersi nella realtà di quegli anni e comprendere appieno la portata della catastrofe.

Perché leggere questo libro:

• Per conoscere la vera storia del Vajont, al di là delle semplificazioni e delle false credenze.
• Per comprendere le cause e le conseguenze del disastro, attraverso un'analisi rigorosa e documentata.
• Per riflettere sulle responsabilità che portarono alla tragedia.
• Per non dimenticare le vittime e onorare la loro memoria.