Un saggio intenso e provocatorio di Antonin Artaud che esplora la figura di Vincent van Gogh come vittima della società, un genio incompreso e perseguitato, offrendo un'interpretazione appassionata e controversa della sua vita e della sua opera.
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"Van Gogh il suicidato della società" di Antonin Artaud, pubblicato da Adelphi, è un saggio intenso e provocatorio che esplora la figura di Vincent van Gogh da una prospettiva unica e radicale. Artaud, noto per il suo approccio anticonformista e la sua visione critica della società, offre un'interpretazione appassionata e controversa della vita e dell'opera del celebre pittore olandese.
Artaud non considera Van Gogh un semplice artista tormentato, ma una vittima della società, un genio incompreso e perseguitato. Il saggio è un vero e proprio atto d'accusa contro le istituzioni psichiatriche e la borghesia dell'epoca, accusate di aver soffocato la creatività e la sensibilità di Van Gogh, portandolo alla follia e al suicidio.
Attraverso un linguaggio poetico e visionario, Artaud analizza l'opera pittorica di Van Gogh, individuando in essa i segni di una profonda sofferenza interiore e di una lotta contro le convenzioni sociali. I colori accesi, le pennellate vigorose e le forme distorte diventano espressione di un'anima tormentata, incapace di trovare il proprio posto nel mondo.
"Van Gogh il suicidato della società" è un'opera che invita a riconsiderare la figura di Van Gogh al di là dei cliché romantici e delle interpretazioni tradizionali. Artaud ci offre una prospettiva originale e stimolante, che mette in discussione le certezze e ci spinge a interrogarci sul rapporto tra arte, follia e società.
Un libro che appassionerà gli amanti dell'arte, della letteratura e del pensiero critico.