Un saggio che svela i significati nascosti del dipinto "I Tre filosofi" di Giorgione, partendo dalla scoperta di un manoscritto di Marin Sanudo e analizzando il legame con l'Elegia a Mecenate e la figura del committente Taddeo Contarini.
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Questo saggio di Giulia Zaccariotto, con un'introduzione di Salvatore Settis, si addentra nel mistero che avvolge i Tre filosofi di Giorgione, un capolavoro enigmatico conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna. L'autrice parte dalla scoperta di un manoscritto di Marin Sanudo, conservato alla Biblioteca Marciana di Venezia, che riporta un'iscrizione latina situata sotto il dipinto quando si trovava nella dimora di Taddeo Contarini.
L'iscrizione, tratta dalla pseudo-virgiliana Elegia a Mecenate, rivela un legame profondo con l'iconografia complessa del dipinto e con la personalità del suo committente, Taddeo Contarini, un uomo colto e raffinato. Attraverso un'analisi approfondita della fortuna del motto latino in incisioni e xilografie, spesso connesse al dipinto, e di altre notizie frammentarie provenienti dal manoscritto di Sanudo, il volume offre un contributo prezioso per svelare il significato dell'opera giorgionesca.
Il libro esplora anche l'antica usanza di accompagnare le immagini con iscrizioni, non solo per facilitarne la comprensione, ma soprattutto per stimolare una discussione sofisticata ed erudita. Questo volume rappresenta un tassello importante per comprendere appieno il contesto culturale e intellettuale in cui nacque uno dei capolavori più affascinanti del Rinascimento veneziano.
Parole chiave: Giorgione, Tre filosofi, Taddeo Contarini, Marin Sanudo, Rinascimento veneziano, Elegia a Mecenate, iconografia, iscrizioni, arte, storia dell'arte, Officina Libraria, Salvatore Settis, Giulia Zaccariotto.