Un saggio di Hannah Arendt che esplora il concetto di libertà non come condizione interiore, ma come azione concreta e partecipazione attiva alla vita pubblica. L'autrice sfida le concezioni tradizionali, invitandoci a riconsiderare la libertà come prassi politica e integrazione in una comunità di cittadini.
Per qualsiasi esigenza Scrivici su WhatsApp, oppure visita la pagina contattaci.
Spedizione gratuita in tutta Italia, per maggiorni informazioni: pagina spedizioni.
"Che cos'è la libertà?" di Hannah Arendt, edito da Garzanti, è un saggio incisivo che sfida le concezioni tradizionali di libertà, offrendo una prospettiva originale e provocatoria. Arendt, una delle più importanti pensatrici del XX secolo, ci invita a riconsiderare la libertà non come condizione interiore o assenza di coercizione, ma come azione concreta e partecipazione attiva alla vita pubblica.
L'autrice si discosta dall'idea, diffusa dopo l'esperienza dei totalitarismi, che la libertà si trovi al di fuori della politica. Per Arendt, la libertà non è un attributo della volontà, ma si manifesta nel "fare" e nell'"agire" insieme agli altri. L'uomo sperimenta la libertà nella sua interazione con il mondo, nello spazio pubblico e nel confronto con i suoi simili. Per essere veramente libero, l'individuo deve non solo affrancarsi dalle necessità materiali, ma anche integrarsi attivamente in una comunità di cittadini.
In questo breve ma denso saggio, Arendt celebra le virtù della "politeia", la forma di governo in cui i cittadini partecipano direttamente alla vita politica. La libertà, ci ricorda con passione e rigore la pensatrice tedesca, è la ragion d'essere della politica stessa. Un libro fondamentale per chiunque voglia approfondire il significato della libertà e il suo ruolo nella vita individuale e collettiva.