Un'analisi critica della modernità e la necessità di un nuovo approccio al mondo comune, in cui scienza, politica e società dialogano per un futuro più sostenibile e inclusivo. Bruno Latour e François Ewald ci invitano a ripensare il nostro rapporto con la natura e la tecnologia.
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In un'epoca in cui la politica si affida sempre più a presunti "dati scientifici" e in cui le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche hanno contribuito a creare un mondo moderno, ma con "effetti collaterali" sempre più evidenti, Bruno Latour, in queste brevi conversazioni con François Ewald, propone una riflessione profonda sulla modernità e sulla necessità di "disinventarla".
Latour mette in discussione l'idea di una modernità basata sulla separazione tra natura e cultura, tra fatti e valori, tra scienza e politica. Critica l'illusione di poter controllare e prevedere ogni cosa attraverso la scienza e la tecnologia, e sottolinea come gli "effetti collaterali" dello sviluppo si moltiplichino e amplifichino.
Di fronte a questa situazione, Latour propone di "disinventare" la modernità e di costruire spazi di mediazione e negoziazione tra diverse culture, saperi e tradizioni. Solo attraverso l'idea di un mondo comune, potremo comprenderne la pluralità e affrontare le sfide del nostro tempo.
Questo libro è un invito al dialogo e alla collaborazione tra scienziati, politici, esperti e cittadini, per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo. È un'opera che stimola la riflessione critica e invita a ripensare il nostro rapporto con la natura, la tecnologia e la società.
Parole chiave: modernità, scienza, tecnologia, politica, ambiente, società, Bruno Latour, François Ewald, Elèuthera.