Elettra Stimilli esplora come i corpi siano stati storicamente plasmati da differenze sociali, diventando campi di battaglia concettuale e politica. L'autrice esamina criticamente il ruolo dei mezzi in un'epoca ipertecnologica, interrogandosi sul potere politico dei corpi come generatori di fenomeni collettivi e movimenti sociali.
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In "Filosofia dei mezzi per una nuova politica dei corpi", Elettra Stimilli esplora come i corpi siano stati storicamente plasmati da differenze sociali, di razza, classe, sesso e genere, diventando campi di battaglia concettuale e politica. Lungi dall'essere entità puramente biologiche, i corpi si rivelano strumenti attraverso cui si esercitano il dominio e si perseguono la liberazione. Questo saggio approfondisce il concetto dei corpi come "mezzi per", analizzando come questa idea abbia permeato la storia della metafisica e della cultura occidentale, contribuendo a definire il predominio culturale e politico della razionalità occidentale e dell'uomo bianco. Stimilli esamina criticamente il ruolo dei mezzi in un'epoca ipertecnologica e di crisi ecologica, interrogandosi se essi siano semplici strumenti subordinati a finalità esterne o se possano rappresentare qualcosa di più. Attraverso un'indagine filosofica, l'autrice svela il potere politico dei corpi come mezzi politici mai neutri, capaci di generare fenomeni collettivi con un potenziale trasformativo. Dagli Stati Uniti all'Iran, i corpi sono al centro di movimenti transnazionali e intersezionali, emergendo come strumenti di nuove forme di riproduzione sociale e di una nuova sessuazione del mondo.
"Filosofia dei mezzi per una nuova politica dei corpi" è un'opera incisiva che invita a riconsiderare il ruolo dei corpi nella società contemporanea, aprendo nuove prospettive sul potere, la politica e il cambiamento sociale. Un libro fondamentale per chiunque sia interessato a comprendere le dinamiche complesse che plasmano il nostro mondo e a immaginare un futuro più giusto e inclusivo.