Un'analisi profonda e complessa del problema del male, affrontato da un punto di vista filosofico e teologico. L'autore esplora le diverse forme del male, le teodicee che hanno cercato di giustificarlo e le sfide che pone alla fede e alla ragione.
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"Unde male faciamus?", "Unde malum?". Da dove viene il male? Queste domande, classiche per l'enigma che racchiudono, guidano Paul Ricoeur in una profonda riflessione sullo scandalo del male. In questo saggio, Ricoeur intreccia finezza ermeneutica e rigore teoretico per esplorare il male in tutte le sue sfaccettature.
Ricoeur delinea una fenomenologia del male, analizzando la sofferenza, la pena, il peccato e l'intreccio tra male subito e male commesso. Esamina come l'esperienza del male si manifesta nella vita umana e nelle sue diverse dimensioni.
L'autore ricostruisce il formarsi dell'onto-teologia e delle sue diverse teodicee, il tentativo di conciliare la realtà del male con la credenza in un Dio onnipotente. Da Agostino a Leibniz, da Kant a Hegel, fino alla dialettica spezzata di Barth, Ricoeur analizza le diverse soluzioni proposte nel corso della storia.
Di fronte alle forme estreme del male nel nostro secolo, Ricoeur si interroga sulla validità di queste soluzioni. Consumato il progetto dell'onto-teologia, rimane il riconoscimento dell'aporia di un male ingiustificabile e di una fede che ripete il gesto di Giobbe: credere in Dio per nulla.
Nella postfazione, Paolo De Benedetti si sofferma sui riflessi teologici dell'enigma del male, dopo che la caligine di Auschwitz ha oscurato i segni di Dio. Un'ulteriore riflessione sul significato del male dopo gli orrori del XX secolo.
Un libro essenziale per chiunque voglia affrontare le domande più profonde sull'esistenza del male e sul suo rapporto con la fede e la ragione.