Un'analisi critica sull'impatto della digitalizzazione sulla società contemporanea, esplorando come la rete stia trasformando il nostro modo di pensare, agire e relazionarci con la verità. Un'opera fondamentale per comprendere le sfide e le opportunità del mondo digitale.
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"Infocrazia. Le nostre vite manipolate dalla rete" di Byung-Chul Han, edito da Einaudi, offre una riflessione profonda e critica sull'impatto della digitalizzazione sulla società contemporanea. In un'epoca dominata dall'informazione continua, il filosofo coreano-tedesco analizza come la rete stia trasformando il nostro modo di pensare, agire e relazionarci con la verità.
Han sostiene che nel "regime dell'informazione", la libertà non si manifesta nell'azione, ma nel "cliccare, mettere like e postare". Questa iper-connettività ci rende, paradossalmente, impotenti di fronte a un sistema che ci trasforma in meri produttori di dati. La nostra capacità di pensiero critico e di intervento nel mondo è erosa dalla frenesia della comunicazione a ciclo continuo.
Il libro esplora come la digitalizzazione influenzi il processo democratico e le nostre vite. Han argomenta che siamo immersi in un'"infocrazia", dove libertà e sorveglianza coincidono, portando al tramonto dell'epoca della verità. In questo contesto, diventa essenziale comprendere a fondo ciò che sta accadendo per poter resistere alla manipolazione e riappropriarci della nostra autonomia.
Con la sua consueta chiarezza e incisività, Byung-Chul Han traccia un ritratto argomentato ma implacabile dell'era in cui viviamo. "Infocrazia" è un'opera fondamentale per chiunque voglia comprendere le sfide e le opportunità del mondo digitale e per riflettere sul futuro della democrazia e della libertà nell'era dell'informazione.
Questo libro è consigliato a chiunque sia interessato a comprendere le dinamiche del mondo digitale e a riflettere sulle implicazioni sociali, politiche e filosofiche della digitalizzazione. È una lettura essenziale per studenti, ricercatori, professionisti dei media e per tutti coloro che desiderano sviluppare un pensiero critico sull'era dell'informazione.