Un'analisi approfondita del pensiero di Georg Simmel e della sua filosofia della cultura, con particolare attenzione al conflitto tra Vita e Forme, alla crisi della modernità e alla frammentazione del mondo globale.
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"La via dell'anima: Simmel e la filosofia della cultura", edito da Meltemi, esplora il pensiero di Georg Simmel, definito da Friedrich H. Tenbruck come "'doctor utriusque' della realtà". Simmel è considerato uno dei punti di riferimento cruciali per lo studio del ruolo della cultura nell'azione umana, sia per il suo rapporto con la struttura sociale sia per la comprensione delle forme della vita individuale.
Jürgen Habermas descrive Simmel come uno Zeitdiagnostiker, un "diagnostico dell'epoca" moderna, un critico della cultura che ci è "nel contempo vicino e distante". L'opera di Simmel sviluppa una filosofia della cultura originale e complessa, basata su una diagnosi del conflitto della cultura moderna. Questo conflitto si manifesta nella contraddizione tra la Vita e le Forme che la oggettivano e cosalizzano.
La separazione tra soggettivo e oggettivo evidenzia la 'crisi', la 'tragedia' o la 'patologia' della cultura nel conflitto della modernità. Queste dinamiche si riflettono nel mondo globale contemporaneo, dominato dalla frammentazione e dalla difficoltà di creare un surplus di senso e significato che allevi la denutrizione intellettuale e affettiva degli individui.
Come afferma Antonio De Simone, la diagnosi simmeliana e la sua filosofia della cultura rimangono, ancora oggi, di un'attualità problematica e cogente. Il libro offre una riflessione approfondita su un pensatore che ha saputo anticipare molte delle sfide del nostro tempo.