Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale

Le non cose: un viaggio nel mondo digitale e la perdita del contatto con il reale

In un'epoca dominata da informazioni e dati, il filosofo Byung-Chul Han ci invita a riflettere sul concetto di "non cose", ovvero quelle entità immateriali che stanno prendendo il sopravvento sul mondo reale. Attraverso un'analisi acuta e profonda, Han ci guida in un viaggio attraverso la società digitale, esplorando le conseguenze della nostra crescente dipendenza da tecnologie come smartphone e social media.

La crisi della narrazione

Han sostiene che la proliferazione di informazioni superficiali e usa e getta sta erodendo la nostra capacità di costruire narrazioni significative. Siamo bombardati da stimoli che non vanno oltre la superficie, perdendo il contatto con la profondità e la complessità del reale.

Contro la società dell'angoscia

La società digitale, secondo Han, è una società dell'angoscia. L'eccessiva stimolazione e la costante ricerca di nuove informazioni ci rendono incapaci di trovare pace e serenità. Siamo costantemente connessi, ma allo stesso tempo profondamente soli e alienati.

Infocrazia

Han definisce la nostra epoca come "infocrazia", un regime in cui le informazioni sono il potere dominante. Siamo governati da algoritmi e dati, perdendo il controllo sulla nostra vita e sulla nostra libertà.

La società senza dolore

La società digitale, secondo Han, è anche una società senza dolore. Siamo diventati insensibili alla sofferenza, sia nostra che degli altri. La nostra attenzione è rivolta verso l'esterno, verso il mondo virtuale, e non verso il nostro interno, verso le nostre emozioni e i nostri sentimenti.

In questo libro, Han ci invita a riappropriarci del contatto con il reale, a riscoprire il valore delle cose concrete e a coltivare la nostra capacità di pensare in modo critico e indipendente. Solo così potremo resistere alla deriva digitale e ritrovare il senso della nostra vita.