Un'analisi del decennio più buio del Novecento attraverso le vite e le opere di quattro filosofe visionarie: Hannah Arendt, Simone de Beauvoir, Ayn Rand e Simone Weil. Un viaggio nel loro pensiero rivoluzionario che ha gettato le basi per una nuova società libera.
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Immergiti nel periodo più oscuro del XX secolo, tra il 1933 e il 1943, un'epoca in cui il secolo d'oro della modernità europea crolla e lascia spazio al capitolo più nero della storia occidentale. La Grande Depressione soffoca le democrazie, e la paura e la povertà alimentano il desiderio di leader forti. In Germania, Hitler ascende al potere e trascina il mondo in una nuova guerra, mentre le spire del totalitarismo invadono ogni aspetto della vita quotidiana.
In questo scenario desolante, dove la libertà sembra svanire, quattro filosofe straordinarie – Hannah Arendt, Simone de Beauvoir, Ayn Rand e Simone Weil – gettano le basi intellettuali per una società libera. Attraverso le loro vite avventurose e il loro pensiero rivoluzionario, esplorano il rapporto tra individuo e società, tra uomo e donna, tra sesso e genere, e tra libertà e totalitarismo.
Filosofa e teorica politica tedesca, Hannah Arendt ha esplorato i temi del totalitarismo, della banalità del male e della condizione umana. La sua opera più famosa, "Le origini del totalitarismo", è un'analisi approfondita dei regimi totalitari del XX secolo.
Scrittrice, filosofa e femminista francese, Simone de Beauvoir ha influenzato profondamente il movimento femminista con il suo libro "Il secondo sesso". Ha esplorato i temi dell'oppressione femminile, dell'identità di genere e dell'emancipazione.
Scrittrice e filosofa russo-americana, Ayn Rand è la fondatrice dell'oggettivismo, una filosofia che pone l'individuo al centro e che celebra la ragione, l'egoismo razionale e il capitalismo laissez-faire. Il suo romanzo più famoso è "La rivolta di Atlante".
Filosofa, mistica e attivista francese, Simone Weil ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità e della giustizia. Ha esplorato i temi della condizione operaia, della sofferenza umana e della spiritualità. La sua opera è caratterizzata da una profonda compassione e da un'attenzione particolare verso i più deboli.
Le vite di queste quattro donne straordinarie le conducono dalla Leningrado di Stalin a Hollywood, dalla Berlino di Hitler e dalla Parigi occupata a New York. Ma soprattutto, le spingono a concepire idee rivoluzionarie che trasformano il nostro modo di pensare. Le loro esperienze come fuggitive, attiviste e combattenti della Resistenza testimoniano il potere liberatorio del pensiero e ci insegnano cosa significa vivere per la libertà.
Ancora oggi, la loro opera è un esempio di come la filosofia possa offrirci salvezza nei tempi oscuri. "Le visionarie 1933-1943" è un racconto avvincente sulla conquista della libertà, anche quando sembra perduta per sempre. Un libro che celebra il coraggio, l'ingegno e la determinazione di quattro donne che hanno cambiato il mondo con il loro pensiero.