"Nuovo Medioevo" di Nikolaj Berdjaev analizza la crisi della modernità e preannuncia una nuova era spirituale. Il filosofo russo individua nel Rinascimento il punto di partenza e nella Rivoluzione russa il sintomo della crisi, auspicando un futuro di rifioritura spirituale e culturale.
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"Nuovo Medioevo" di Nikolaj Berdjaev, pubblicato nel 1923, è un'opera filosofica visionaria che analizza la crisi della modernità e preannuncia l'avvento di una nuova era spirituale. Berdjaev, con una prosa incalzante e intuizioni sorprendenti, offre una prospettiva unica sulla storia e sul destino dell'umanità.
Berdjaev individua nel Rinascimento il momento cruciale in cui l'Europa raggiunse le vette più alte del pensiero e della produzione artistica. Tuttavia, la vera forza propulsiva del Rinascimento risiede nella convivenza tra la spiritualità cristiana medievale e una nuova visione del mondo, l'umanesimo.
Per Berdjaev, la modernità è caratterizzata dal progressivo smarrimento dei valori cristiani a favore dell'egemonia dell'umanesimo. La Rivoluzione russa rappresenta la completa dissoluzione di questi valori e il fallimento dell'umanesimo stesso. Questo deserto spirituale, tuttavia, non è un punto di arrivo, ma solo una tappa verso un futuro di rifioritura spirituale e culturale.
Berdjaev non intende il Nuovo Medioevo come un'epoca buia, bensì come un periodo di profonda trasformazione e rinnovamento spirituale. Un'era in cui l'uomo, consapevole dei limiti della ragione e della scienza, riscoprirà i valori trascendenti e la dimensione spirituale dell'esistenza.
"Nuovo Medioevo" è un libro che invita alla riflessione e al cambiamento, un'opera fondamentale per chiunque voglia comprendere il nostro tempo e prepararsi al futuro.