Un saggio che smantella il mito della resilienza come soluzione a tutti i mali, rivelandola come un'ideologia che legittima lo sfruttamento e l'ingiustizia sociale. Un invito a rivendicare il diritto alla fragilità e a lottare per un mondo più giusto.
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"Odio la resilienza: Contro la mistica della sopportazione" di Ginestra Paladino è un saggio incisivo che smantella il mito della resilienza come panacea per affrontare le avversità. Lungi dall'essere una qualità innata da coltivare, la resilienza viene qui smascherata come un'ideologia che legittima lo sfruttamento e l'ingiustizia sociale.
L'autrice argomenta che la resilienza è diventata un imperativo sociale, un'aspettativa irrealistica che grava sugli individui, spingendoli a sopportare condizioni di vita precarie e stressanti senza lamentarsi. Invece di affrontare le cause strutturali dei problemi, si preferisce addossare la responsabilità ai singoli, colpevolizzandoli se non riescono a "rimbalzare" dopo le difficoltà.
Paladino invita a rifiutare questa narrazione tossica e a rivendicare il diritto alla fragilità, alla vulnerabilità e alla rabbia. Invece di sforzarci di essere resilienti, dovremmo concentrarci sulla lotta per un mondo più giusto ed equo, dove la sofferenza non sia normalizzata e la sopportazione non sia considerata una virtù.
Questo libro è una lettura essenziale per chiunque sia interessato a comprendere le dinamiche del potere nella società contemporanea e a mettere in discussione le narrazioni dominanti sulla resilienza, la felicità e il successo personale. È un invito a sviluppare un pensiero critico e a impegnarsi attivamente per un cambiamento sociale radicale.