Questo volume raccoglie gli scritti di Luigi Pareyson sul tema dell'estetica, in particolare il suo corso del 1945-1946 e le sue opere successive. L'autore esplora il concetto di formatività, il ruolo della persona nell'arte e il legame tra estetica e metafisica.
Il Corso di estetica del 1945-1946 rappresenta l'esordio di Luigi Pareyson come docente universitario. Le dispense di quel corso racchiudono un'inesauribile riserva di spunti, sollecitazioni, proposte e problemi che anticipano le linee guida del futuro sviluppo del suo pensiero. In particolare, si nota il fecondo intreccio tra personalismo ontologico, problematica estetica e teoria dell'interpretazione. In questi testi, appare chiaro come per Pareyson l'estetica non sia solo un ambito particolare della riflessione filosofica, ma una via d'accesso privilegiata alla filosofia in quanto tale.
Vent'anni dopo, sulla base della definitiva organizzazione del pensiero estetico di Pareyson nella Teoria della formatività, i volumi Teoria dell'arte e I problemi dell'estetica verificano sul campo, precisano ulteriormente e ripensano i fondamenti delle prospettive fornite in precedenza, in relazione ai problemi più attuali della creazione artistica e della fruizione estetica. Questi aspetti, in coerente continuità con quanto emerso nel 1946, sono considerati esperienze non solo universalmente umane, ma centrali e decisive per la vita dell'uomo.
Per Pareyson, l'estetica non si limita alla contemplazione o all'espressione, né alla classificazione oggettiva dell'arte. Al contrario, si concentra sul processo formativo, sulla formatività. L'arte è un fare, un poiêin, e la riflessione su di essa deve considerare in particolare il processo di creazione, la forma che emerge dalla materia.
In realtà, osserva Pareyson, tutta l'operosità umana ha un carattere formativo. Tuttavia, la formatività dell'arte risulta particolarmente evidente e individuabile perché è priva di finalità estrinseche, come quelle utilitaristiche, morali o spirituali. L'arte è un fare che fa inventando il proprio modo di fare, il proprio stile, trovando la sua legge nell'eseguirla, in un'unitarietà tra produzione e invenzione.
Da ciò si evince anche l'imprescindibilità della persona nel fare artistico e in ogni operare umano. Ogni fare è personale, comporta un modo di formare singolare, individuabile attraverso uno stile, ed è una sintesi vivente di produttività e inventività umane, sempre irripetibili, vissute e incarnate personalmente.
Nell'arte emerge esemplarmente come il processo artistico sia personale e formativo. Nell'invenzione produttiva dell'opera d'arte, l'artista è guidato da una forma formante, ideale e trascendente, che lo spinge a dare forma alla materia. Questa forma formante è il segreto originario della realtà universale, che l'arte è in grado di rivelare.
L'estetica della forma esige pertanto non solo una metafisica della figurazione, ma anche una gnoseologia dell'interpretazione, secondo il nesso inscindibile che intercorre tra interpretazione e metafisica. L'arte, per Pareyson, ha una portata metafisica: la singola opera artistica è capace di mostrare il segreto originario della realtà universale. Lo stesso punto di vista esistenziale, imprescindibile nell'arte e nella vita quotidiana, è reso possibile dalla metafisicità della realtà.
Questo volume, Problemi dell'estetica (Vol. I): Teoria, offre un'analisi approfondita del pensiero di Luigi Pareyson, uno dei più importanti filosofi italiani del XX secolo. Attraverso un'esplorazione del suo pensiero estetico, il libro ci guida alla scoperta di un'estetica che va oltre la semplice contemplazione, che si confronta con la metafisica e che pone la persona al centro dell'esperienza artistica.
Caratteristiche | Valore |
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Autore | Luigi Pareyson |
Editore | Ugo Mursia Editore |
Collana | Opere complete di Luigi Pareyson |
Lingua | Italiano |
Data di pubblicazione | 2009-02-12 |
Numero di pagine | 390 |
Formato | Paperback |
ISBN-10 | 8842541303 |
ISBN-13 | 9788842541301 |